Venerdì è stata sicuramente una giornata di relax per il Dollaro, che al momento ha recuperato una manciata di pips contro valute come lo Yen, ma se guardiamo il bilancio dell’ultima settimana, o meglio degli ultimi mesi, la situazione è disastrosa: il dollaro continua a cadere da diverso tempo ormai, e a quanto pare le Banche Centrali non hanno nessuna intenzione di arginare questo crollo allarmante, almeno per il momento.
Un apprezzamento dello Yen, sarebbe sulla carta, proprio quello che Tokyo non vuole, in quanto i problemi economici in giappone sono ancora cronici, e Abenomics non sembra avere nessun asso nella manica. Senza una svalutazione dello Yen, il Giappone in recessione, e un futuro veramente buio per questa nazione, è ovvio che si tratti della ricetta perfetta per un disastro annunciato.
Si tratta ovviamente più di una svalutazione del Dollaro che di un apprezzamento dello Yen. Tuttavia, uno Yen sopravvalutato porta a delle esportazioni meno competitive da parte del Giappone. Ed è quindi un problema.
La forza dello Yen, sembra non volersene andare, in quanto il Dollaro è crollato durante la giornata di giovedì al suo livello più basso degli ultimi 18 mesi, dopo che i membri della Banca Centrale del Giappone hanno confermato che non interverranno per indebolire la loro valuta. Il Dollaro USA è attualmente scambiato sul livello di 94,48, in parità per la giornata, ma comunque in grande ribasso sul grafico daily.
I funzionari giapponesi, tra cui il primo ministro Shinzo Abe, si sono espressi contro l’intervento sulla valuta nel mercato in questi giorni, e molti strateghi ritengono che la Banca del Giappone ed il Ministero delle Finanze non approverebbero una tale mossa.
Abe ha confermato in un’intervista al Wall Street Journal, mentre gli veniva chiesto circa la recente forza dello yen, “dobbiamo assolutamente evitare svalutazioni competitive, e penso che dovremmo astenerci da interventi arbitrari nei mercati valutari.”
Nel frattempo, il governatore della Banca del Giappone Haruhiko Kuroda ha confermato giovedì alla BOJ di “intraprendere ulteriori misure di allentamento monetario” sia attraverso l’ampliamento degli acquisti di asset, oppure spingendo il tasso di deposito ulteriormente in territorio negativo, o di poter sfruttare entrambi questi metodi, per raggiungere il suo obiettivo di inflazione del 2%, se necessario.