I titoli europei sono risultati alquanto misti durante la sessione di giovedì, mentre invece il Dollaro USA ha deciso di retrocedere, dando indietro una parte dei recenti guadagni.
I prezzi del petrolio hanno continuato a muoversi al rialzo, a seguito del report della giornata di mercoledì da parte del Dipartimento dell’Energia, che ha mostrato un ribasso più grande del previsto. L’istituto tedesco prevede una crescita molto più ampia sia per quanto concerne il 2017 che per il 2018, mentre l’inflazione tedesca è risultata mista.
La fiducia europea è in fase rialzista e continuerà a mettere sotto pressione la Banca Centrale Europea per finire il programma di quantitative easing.
L’instituto tedesco ha innalzato le previsioni di crescita per il 2017 all’1.9%, seguito da un 2% per il 2018. L’instituto afferma che nella loro ultimissima proiezione economica che il recupero è aumentato e rafforzato, anche se le letture Ifo sono arrivate in maniera più debole di quanto previsto. C’è stato inoltre un supporto ulteriore per quanto concerne la posizione aggressiva di Weidmann sull’abbonamento di ulteriori obbligazioni, anche se sembra che per ora non otterrà la maggioranza a spingere la sua richiesta di porre fine al QE.
Dati Inflazione Germania
I dati sull’inflazione tedesca sono risultati alquanto misti, con i tassi annuali che sono risultati in fase ribassista in Brandenburg, mentre sono risaliti in Saxony e Hesse, e stanno continuando a mantenersi stabili in Bavaria e NRW. Lo spagnolo HICP è crollato leggermente all’1.9% annualmente dal 2.0%. Mentre sia Germania che Spagna rimangono nella parte alta del range dell’inflazione.
La fiducia economica dell’Eurozona ESI è risultata superiore rispetto a quella prevista a 113,0, in aumento rispetto a 111,9 del mese precedente. La fiducia industriale è salita a 6,6 da 5,0, mentre la lettura del settore dei servizi è migliorata a 15,3 da 15,1 e la fiducia dei consumatori è stata confermata a -1,2, anche rispetto al mese precedente. Insieme alle massime letture PMI, il dato fornisci i primi segnali che il ripristino ha continuato a rafforzarsi nel Q3, che supporta la mossa della BCE verso una posizione politica leggermente meno accomodante e una riduzione degli acquisti mensili di QE il prossimo anno, anche se non sembra esserci una maggioranza fissa per un impegno ad una data di fine per QE.